Lettera di Cesare Viviani
Caro Boccardi,
La qualità della scrittura di Daniele è davvero
straordinaria. Sono rimasto incantato di fronte a questo risultato
espressivo e, insieme, mi è preso un gran desiderio
di leggere tutto il libro come fosse un nutrimento di cui
sentivo una profonda necessità. E ho avvertito - ma
come posso permettermi di dirlo a lei? - il dolore per un
valore così presto reciso.
Bisogna avere un pensiero autonomo, completamente libero,
per poter avere con la scrittura il rapporto naturale, fisico
e intenso, che ha avuto suo figlio. Dunque la prima grande
qualità, che è premessa della bellezza di questo
libro, è la completa autonomia del pensiero.. Poi Daniele
è riuscito a fare felicemente anche il passo successivo:
c'è un'esattezza e una fluidità nello stile
davvero ammirevoli, non c'è parola fuori posto o eccessiva,
non c'è sbavatura. La vita scorre nelle parole nel
modo più vero. La resa stilistica è eccellente:
capisco l'entusiasmo dell'editore. È un libro attraente,
godibile.
Ho molta ammirazione per Tozzi, per Bianciardi, per Boccardi.
E non sono uno che fa i complimenti.
Ho cercato il libro di poesie che lei mi spedì, ma
purtroppo non riesco a trovarlo, e me ne dispiace. Forse,
nel risistemare la libreria, si sarà nascosto. Me ne
manderebbe un'altra copia? Non sono uno facile agli spostamenti,
anzi diciamo pure che non mi muovo quasi mai da Milano. Ma
il mese di agosto lo passo sempre in Toscana, e sono venuto
più volte a Massa Marittima. Dunque capiterà
di incontrarci, non so se questa estate o una delle prossime.
Mi farà molto piacere conoscerla.
Con i più cari saluti,
Cesare Viviani
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