Collana I libri del
Fondo - A cura di Stefano Pacini
Stefano Pacini - CUBA QUE LINDA
ES CUBA
Appunti di viaggio e
foto di inizio millennio
Primavera 2004
Libro + cd-rom con
96 foto
€ 7,50
"Cuba non ammette sentimenti
tiepidi. Nel corso dei secoli ha accolto pirati e negrieri,
schiavi e rivoltosi, spagnoli, inglesi, cinesi e indiani,
bianchi e neri, poeti e guerriglieri, esuli e avventurieri
di tutte le risme, viaggiatori curiosi e romantici delusi,
gente che si è ritrovata o persa del tutto..."
(dalla 4a di copertina)
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Non bisogna raccontare
una storia per illustrare una tesi, o per mostrare uomini
e donne fermi al loro aspetto esteriore, ma scoprire la materia
di cui sono fatti. Raggiungere quel "cuore del cuore"
che non si lascia afferrare né dalla poesia, né
dalla filosofia, né dalla drammaturgia.
Robert Bresson
Manca una foto a questi
appunti di viaggio su Cuba arricchite da ben 96 foto, scritto
da Stefano Pacini di getto al ritorno da un soggiorno sull'isola
quest'inverno. Ed è un'immagine che lo ritragga in
giro per l'isola, con quella sua faccia apparentemente distaccata
ma in realtà attenta a cogliere ogni particolare intorno
a sé: sarebbe stata la foto simbolo del libro, più
ancora di quella bellissima che campeggia sulla copertina
del libro-cd rom Cuba que linda es Cuba, edito dal
Fondo Boccardi.
Il libro e le foto sono un atto d'amore dell'autore nei confronti
di un'isola e di un popolo davvero incredibile: "Cuba
è l'isola che non c'è e che qualcuno vorrebbe
non ci fosse proprio, e che invece ti accoglie braccia aperte,
ed io qui mi sento a casa dal primo momento che respiro il
suo odore tropicale, che cammino nelle sue strade deformate
inondate di vita e musica, persino i suoi rumori mi sembrano
suoni e mi giungono diritti all'anima ", dice Stefano.
Mentre le foto scorrono sullo schermo, piano piano il quadro
si fa più nitido e preciso, scorrendo via via vecchi
e poi bambini e poi automobili scassate e poi lavoratori di
ogni tipo e poi immagini di Fidel e ancora cani affacciati
al balcone, immergendoci sempre più in questa straordinaria
isola che non c'è, ma che rappresenta una parte di
noi. Due foto, quasi in sequenza, mi hanno colpito più
delle altre. La prima ritraeva cinque ragazzi, ripresi di
spalle, seduti su un muretto intenti a guardare l'orizzonte;
la seconda, che sembrava fatta nel medesimo luogo, fissava
sempre l'orizzonte, e da una parte un aquilone in volo nel
cielo.
Credo che Cuba sia tutta in quei ragazzi e in quell'aquilone.
Il futuro e il sogno. Entrambi importanti per andare avanti,
perché senza l'uno non ci può essere l'altro.
Le foto finiscono, e Stefano non si è ancora visto
sullo schermo. Fuori l' autore, verrebbe da gridare, come
fossimo a teatro, per una pacca sulla spalla, una domanda,
un sorriso. Ma, a ben vedere, Stefano è passato sul
nostro schermo: era uno di quei ragazzi, era quell'aquilone.
Il futuro e il sogno. Non mi sorprenderei se uno di quei ragazzi
si voltasse e avesse il volto di Stefano: la scommessa di
raggiungere quel "cuore del cuore" del racconto
di cui parla Bresson è stata vinta, ora l'aquilone
che è questo libro deve solo volare il più lontano
possibile.
Alessandro Tozzi
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