Lettera di Luciana Bellini
Pomonte 12-12-04
Cari amici di Daniele (e
miei !!!),
anche se è difficile e complicato, per me, dire a parole,
tutte le sensazioni belle e vere che mi avete regalato la
sera dell'11 lì a Pianizzoli, ci proverò! E'
stata una cosa grande! eppure piccola,leggera,semplice,vera!
Il vostro Fondo Boccardi ormai è conosciuto per queste
vostre "baldorie" presentative, sempre riuscite,
sempre improvvisate, ma mica tanto.
Voi amici di Massa e dintorni, fate quello che non fanno i
veri responsabili della cultura: fate volare anche quelli
(come me!) che resterebbero a terra, fermi a guardare chi
sale e s'innalza, magari solo perchè si chiama Bruno
Vespa ed è onnipresente nelle classifiche e nelle case
di tutti.
Daniele, lui già volava prima che volasse più
alto, però, voi amici suoi avete detto al vento di
soffiare in suo favore, avete ordinato al sole di abbagliare
ma con garbo, al celeste...avete chiesto di abbracciarlo,
di tenerlo al riparo, al riparo dal mondo...
Così è stato. E' così che ci si inventa
maghi e, si fanno magie "mangerecce", senza pompa
magna: niente cardinali, manco un critico, niente vestiti
da Scala, eppure io, sabato sera ero dentro il teatro della
vita, con gente bella e importante, però senza medaglie
ostentate, senza titoli, anche se c'erano, mi è parso
di capì, dei titolati.
E io che sempre mi sento a disagio (che so' abituata in questo
periodo, la sera, a dormicchia' che, so' stanca dell'ulive!!)
tra la gente e la mondanità serale (e diurna!!) chè,
un sai a chi dare la buonasera, a chi devi stringere la mano:
" lo bacio o non lo bacio?!".. Per chi, come me,
le regole del galateo, più che imporle a mente se le
inventa di volta in volta, sì, è complicato
anche andare a cena.
Però, lo sapevo, vi conosco amici del Fondo, voi no,
normali non siete!, e difatti...........parolina magica per
far sì che la serata fosse piena, piena di gente bella
e di piatti! di profumo, di amicizia, e di odore di sugo di
tortelli.
Eh sì, cari amici miei: Stefano, Sabrina, Dario e,
il padrino: Michele (due punti nella stessa frase, dice che
no, non vanno grammaticalmente parlando. Ma, a me m'importa
un fico secco! io dei cattedrati, dei critici,e della gente
addetta ai lavori, me ne strafotto: so' 'gnorante io!!), non
è per niente facile parlare della serata lì
a Pianizzoli nell'agriturismo di Lio, il poeta con "la
smania di cantare". Non è facile perchè
è complicato esprimere i sentimenti e le emozioni forti
che, voi, io, e la gente tutta aveva dentro. E' questo quello
che vorrei dirvi: dello sbrilluccichio e del chiarore, del
sorriso che pienava le stanze.
....sì, so' stata bene, bene in casa di Wanda che ci
ha spalancato l'uscio e... era già odore di famiglia:
i figli, i cittini, gli amici, i pesci colorati... in una
serata invernale e limpida anche le stelle volevano entrare
dentro e, noi (vero Michele?) le abbiamo invitate, che l'uscio
si apriva continuamente!.... c'era persino l'avvocato e veniva
da Roma! Marcello lui anche veniva dalla capitale, era lì
con tutti noi l'editore all'incontrario di Stampa Alternativa,
l'amico della gente comune, il girovago, il cane senza guinzaglio
a cui tutti noi auguriamo lunga vita e sempre nuove battaglie
da vincere. Grazie Marcello, amico mio.
Quanti mondi, quanti sorrisi, parole, età diverse,
eppure, quel cittino (avrà vent'anni?) era un vecchio
poeta, un maestro, anche se, da poco s'era affacciato alla
vita: Enrico Rustici e la sua ottava rima che tintinnava nell'aria
odorosa di sugo di tortelli e di parole di tutti i giorni,
ma, vestite a festa! GRAZIE !!!
Grazie col cuore per aver capito "la terra"; quelle
donne vi ringraziano attraverso me che, sono Luciana, una
di loro.
Un abbraccio forte e,stretto stretto.
Luciana e Elvo.
P. S. Maremmacane...se avessi l'indirizzo di Bruno Vespa,
sapete che gli direi: " o Pallino, te ciavrai anche la
televisione che ti sponsorizza, però, se 'sti massetani
docche o non doc ti facessero la pubblicità porta a
porta come fanno a me, te, amico ciliegia non saresti nelle
classifiche italiane ma in quelle mondiali ! ( aaah, io, ti
buggero: mi so' vista in libreria a Follonica, te, carobello,
lì, ti sei visto ?...)
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