Collana Agende professionali
Maggioli, Maggioli Editore
A cura di Alessandro Tozzi
€ 19
L’originale agenda settimanale
per il Praticante Avvocato è ideale per la gestione
degli appuntamenti e l’organizzazione delle attività
quotidiane. In ogni settimana un aforisma sulla giustizia
e per ogni mese una serie di spaccati delle avventure e disavventure
quotidiane di chi si avvicina alla pratica forense.
Chiunque viva a lungo o per breve tempo l’esperienza
del praticantato nello studio legale sarà inevitabilmente
coinvolto, divertito e stupito nell’immedesimarsi in
questo diario che riporta le esperienze personali dell’autore,
comuni a quanto svolgono la pratica forense.
L’agenda è corredata in appendice dal Codice
di procedura civile aggiornato con le modifiche di cui al
D.L. 35/2005 convertito in L. 80/2005 (c.d. “decreto
competitività”).
Alessandro Tozzi avvocato
in Roma già autore del volume "Il praticante può
attendere" edizione 2000.
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Diceva Bismarck "se vi piacciono le leggi e le salsicce
non dovreste mai stare a vedere come le fanno"; sosteneva
Giolitti che "per i nemici le leggi si applicano, per
i nemici si interpretano"; Pinter si divertiva a ricordare
che "i giuristi sono gente che inganna la giustizia con
il diritto"; l'errore giudiziario, nella definizione
di un giurista americano, è "ciò che capita
alla metà delle persone che hanno una causa".
Per questo, all'inizio della stagione delle agende di ogni
tipo che arrivano in libreria, salutiamo con simpatia l'arrivo
nelle librerie di Praticanda 2006 (19 euro, Maggioli
editore, per maggiori informazioni esiste un sito dedicato,
www.giovanigiuristi.it), un'agenda legale che però
di "legale" ha ben poco e si legge come un libro.
Il suo autore, Alessandro Tozzi, che esercita la professione
di avvocato a Roma, aveva già scritto nel 2001 Il
praticante può attendere, sugli impacci di un
giovane durante il tirocinio da avvocato alle prese con i
mali della Giustizia italiana. Ora ci riprova con questa agenda,
alzando il tiro delle sue accuse portate sempre avanti con
grande ironia, al grido di "finché c'è
indignazione c'è speranza". Un libro comico, in
cui si ride molto e di gusto, che si sfoglia con amarezza;
un libro tragico, alla resa dei conti, che si legge sempre
con il sorriso sulle labbra. In cui il protagonista, alle
prese con giudici di basso profilo, avvocati faccendieri,
cancellieri scansafatiche, legislatori inetti, svela aneddoti
sulla professione e sulla vita che riguardano da vicino non
solo gli addetti ai lavori, ma anche tutti quegli italiani
che abbiano avuto contatti, seppur minimi, con la Giustizia,
alle prese con problemi che vanno ben oltre le recenti polemiche
sulla separazione delle carriere dei giudici. Giorno dopo
giorno, le pagine del suo impietoso "diario minimo"
ci tracciano l'identikit di un paese in cui non vorremmo riconoscerci,
eppure siamo costretti a farlo. Una testimonianza forte, a
voce alta, vista e vissuta dal di dentro, nella speranza che
qualcuno (ma bisognerebbe capire chi.) raccolga il messaggio
nella bottiglia e possa andare a salvare l'autore e la Giustizia
italiana tutta dall'imminente naufragio, cartina di tornasole
del momento difficile di un paese come il nostro, in cui la
situazione è sempre più "disperata ma non
seria". Un messaggio nella bottiglia che, per tutti questi
motivi, vi consigliamo di raccogliere. Buona lettura.
Stefano, per l'Associazione
il Fondo
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