Da "Il Tirreno", 4 marzo 2006

Una vita da cani
Emiliano Gucci e la provincia globale

Quando arriva uno come Emiliano Gucci nel panorama asfissiante dei giovani scrittori che dopo un fuulmine d'esordio scrivono sempre lo stesso libro, si tira un sospiro si sollievo.Siamo circondati da scrittori che si definiscono giovani e a trenta o quarant'anni scrivono come se ne avessero venti, usano lo stesso linguaggio da fiction infarcito da brani musicali e citazioni pubblicitarie. Gucci, invece, è libero da queste trappole e scrive come si deve, cioè con un linguaggio tutto suo, un lavoro sulla parola ceh si sente, lo sguardo sulla realtà senza alibi. Al suo secondo romanzo, il trentunennu scrittore fiorentino si conferma tra i più interessanti della sua generazione. All'esordio, con Donne e topi, si fece notare non solo per la freschezza del linguaggio e l'originalità della scrittura, ma soprattutto perché invece di trastullarsi con storielle pretendendo di raccontare la realtà dei giovani, si misura con la quotidianità fatta di lavoro rpecario, dubbi e situazioni tantyo grottesche quanto veritiere. Gucci racconta di trentenni che hanno poche certezze e un gran giramento di palle. Il suo secondo romanzo, Sto da cani, è la storia di Lorenzo, commesso in una libreria e fidanzato con Elisa, laureanda in lettere. Ma è la storia anche del giovane zio di Lorenzo che muore. O dell'amico Giampiero che ha perso lavoro, moglie e figlio e si è sputtanato tutti i soldi nelle scommesse. O di Roberta che si illude di aver trovato in Benedetto il ragazzo ideale. È la storia di come si vive nella provincia globale e globalizzata, precari e attaccati con le unghie e i denti a valori che vacillano, ma a cui si deve ancora credere per sopravvivere. Lorenzo naviga in acque agitate ma non ne esce torbido, alla fine è il suo amore con Elisa che gli resta davvero, ed è una bella cosa: eppure, e qui è il talento di Gucci, soffia tra le pagine un vento di deserto, è qualcosa che manca eternamente, la promessa da nessuno mantenuta di qualcosa di più di una vita da cani al guinzaglio.

David Fiesoli