Da "Il Tirreno", 9 ottobre 2005


L'associazione cambia pelle
FONDO BOCCARDI ADDIO FRA LITI E POLEMICHE

di Elisabetta Giorgi

MASSA MARITTIMA. «Ciao Fondo Boccardi». È un saluto apparentemente amichevole, quello scritto nel sito www.jotoz.com. Ma in realtà è un eufemismo che nasconde un addio, perché il Fondo Boccardi è morto, sparito. Che fine ha fatto? In molti hanno notato come il vecchio sito www.fondoboccardi.it non esista più, e come anche il gruppo che ruotava intorno alla figura di Daniele Boccardi - il giovane scrittore massetano che morì suicida qualche anno fa - ora abbia cambiato nome e si chiami semplicemente "il Fondo". Che è successo, dunque?

Quale la sorte di quest'associazione radicata da quattro anni nel cuore di Massa, e improvvisamente naufragata sfiorando i tribunali? Il nome Boccardi ora è tabù, fatto salvo nella dicitura del premio letterario che continuerà nel nome di Daniele.
A monte di tutto, come riporta il già citato sito di Jotoz - sorta di forum con sfoghi e atti di solidarietà per l'associazione - c'è stata una quérelle tra i soci del Fondo e la famiglia Boccardi. È tutto documentato nel sito, tra lettere di avvocati, mail degli ex soci fondatori e dell'editore Marcello Baraghini. Lo stesso Giancarlo Boccardi, padre di Daniele, vi riconosce i risultati e l'impegno del Fondo, ma dà le dimissioni da presidente onorario e chiede di sostituire il nome, «che non si chiami più Boccardi. Mi farebbe piacere invece che continuasse inalterato il premio Boccardi - continua il padre - e se sono d'accordo Comune e biblioteca, di portarlo avanti negli anni».
I dissapori risalgono allo scorso marzo, quando il gruppo presentò, in prima nazionale al circolo Arci Khorakhanè di Grosseto, il librettino d'aforismi scritti da Daniele Boccardi e intitolati Non so giocare a scacchi, editi da Millelire Stampa Alternativa.
Assente per malattia David Fiesoli, giornalista e critico letterario, il libro fu presentato da Antonello Ricci (professore e giornalista freelance, curatore di libri come L'ottava rima in Maremma) e Michele Cocola, presidente dell'associazione culturale Boccardi. Alla serata c'era anche Giancarlo, padre di Daniele. Ma com'è scritto nel sito, al termine della serata qualcuno vicino alla famiglia ha dissentito: per il modo in cui era stata condotta la presentazione e perché gli aforismi di Daniele «erano stati raccontati come barsellette. Lì per lì non gli abbiamo dato molto peso - scrivono gli ex soci - ma qualche giorno dopo è iniziato il resto ed ecco il risultato». Secondo i familiari di Daniele, l'attività del Fondo non rappresentava bene lo spirto del loro congiunto: è seguita una serie di incontri a Massa tra gli stessi familiari e i rappresentanti del Fondo, fino all'ultimo nella Bibblioteca comunale dove erano presenti la direttrice Roberta Pieraccioli e l'assessore alla cultura Franco Donati. Il Comune massetano ha mediato iol tutto in posizione neutrale, finché - come spiega Donati - le due parti hanno convenuto quanto segue: da ora in poi «il Fondo Boccardi si chiamerà associazione "Il Fondo". Non curerà più la stampa e la diffusione delle opere di Daniele, e non curerà più l'organizzazione del premio letterario "Daniele Boccardi" che è giunto alla terza edizione e proseguirà per volontà della famiglia, ad opera del Comune di Massa Marittima, titolare della manifestazione». Finiti i dissaporti, l'assessore esprime «soddisfazione per la volontà delle parti di ricomporre autonomamente il dissenso e portare avanti il premio che suscita vasto interesse nazionale».

 

Il Comune media fra le parti garantendo un futuro al concorso: i vincitori 2005
MA IL PREMIO CONTINUA IN NOME DI DANIELE

MASSA MARITTIMA. Mentre il Fondo Boccardi è scomparso, il premio letterario va avanti nel nome di Daniele. È finita da poco l'ultima edizione, come spiega il sindaco di Massa Marittima Lidia Bai, che con l'assessore alla cultura Donati e la direttrice della biblioteca Pieraccioli ha aiutato la conciliazione" della storia.
Nonostante la scomparsa del Fondo, la Bai spiega «che era nostra volontà mantenere in piedi un percorso letterario che ha riscosso sempre grande partecipazione». Per il Comune insomma, che ha sempre partecipato direttamente all'iniziativa, il premio «doveva andare avanti in virtù dei successi avuti».
Così anche l'assessore comunale Donati: «L'interesse del nostro Comune sul caso Boccardi - dice - era evidentemente legato solo questo aspetto della vicenda, quello del premio: quando è esploso il caso erano già arrivati 200 scritti dei concorrenti, e c'era necessità di comprendere come procedere per la stampa e la diffusione dell'antologia con i testi dei vincitori e dei segnalati».
Risultati del premio. Il 1° ottobre la giuria si è riunita con questo esito: primo premio a Giorgio D'Amato (Palermo), con Frozen. Secondo a Sacha Naspini (Riotorto), con Serenity Garden. Terzo Giovanni Buzi (Bruxelles), con L'unica donna. Sul tema della memoria, premio a Michele Brusati (Bellinzago), con Nell'ambito delle piccle cose, e a Doriana Mugnaini (Montecerboli), con Ritorno alla casa sul lago.

E.G.