Forse qualcuno si chiederà quale è stato il libro più venduto a Massa questo autunno. Se pensate a Ken Follett a Baricco o De Carlo siete fuori strada. No, è molto più vicina a noi l'autrice ( e in tutti i sensi ) è Luciana Bellini, scrittrice contadina di Manciano, già nota in Toscana e fuori per i suoi libri-ricordi (scritti in un italomaremmano irresistibile) di una epopea ,quella delle campagne maremmane nel secondo dopoguerra. Luciana ultimamente è apparsa in tv,è stata subissata di interviste e articoli,è stata una vedette al festival internazionale della letteratura resistente,ma non si è montata la testa,anzi,è raro esempio di grande modestia simpatia e carica umana; non è possibile rimanere indifferenti alle sue presentazioni,ne sanno qualcosa i numerosi amici del fondoBoccardi che l'hanno seguita lo scorso anno per la presentazione de "la capitana" e la seguiranno per la presentazione in Pianizzoli nella casa del compianto poeta Lio Banchi del suo ultimo libro,il capolavoro "la terra delle donne" edito da stampa alternativa e andato a ruba in decine di copie solo con il passaparola di quanti l'avevano letto. Come dice efficacemente Antonello Ricci nella postfazione "..testimone partecipe e acuto del brusco tramonto della civiltà contadina, anche stavolta Luciana ha un'invenzione sorprendente. Si fa voce , generosa e inconfondibile,degli ultimi senza-voce: le donne maremmane nella riforma agraria degli anni cinquanta:è una di loro; le ascolta con amore ne vince reticenze e pudori arcaici, le spinge a raccontarsi , a raccontare cose che mai avevano trovato il coraggio di dire, a nessuno. La piccola e orgogliosa contadina maremmana,con i suoi occhi vivissimi e la sua voce unica, sta sulla scena di questi racconti con la consumata maestria di un antico cantastorie".
....." tra poco avrò 95 anni , eppure non mi sento nè vecchia nè stanca. A volte mi domando se saranno state quelle preghiere che lei m'aveva promesso o sarà stata quella forza che io da sempre ho sentito dentro. Non lo so se l'allegria,la pazienza, la speranza e la fiducia aiutano l'amore a vive' o se è l'amore che aiuta la vita...Ho conosciuto 'l disagio e la sofferenza, è vero che lottato,ho sudato, ho pianto, ma sempre, anche nei momenti più bui ho sperato,e anche con l'aiuto della divina provvidenza,eccomi qui. E quella terra che prima era 'n sogno e basta l'ho qui davanti. Lo sentii subito che lo volevo quel podere, da quando l'ente maremma cominciò, e dal niente si videro le case che fiorivano come le margherite a primavera. Una casa tutta mia ! Un posto sicuro dove niente e nessuno ciavrebbe potuto più mandà via. E tutti que' muri bianchi, tutti que' tetti rossi che baldanzosi rianimavano quella terra ferma, erano la sicurezza. E' cosi che quel marrone s'è allargato, 'l verde ha sconfinato e 'l giallo è diventato pane. Ora qui intorno è tutta una vigna, tutto un uliveto e l'occhio si perde...'l forteto li davanti, più scostati i monti e là, là c'è 'l mare 'n lontananza.
Questo pezzetto di maremma è casa mia da sempre oramai, e anche se l'anagrafe dice che so' più che vecchia, mi vergogno quasi a dillo, ma mi sento sempre addosso la forza della vita." ( da La terra delle donne pag. 17)

Stefano Pacini